domenica 23 giugno 2013

RISCOPRIAMO LA ROVEJA

Per assaggiarla ho faticato un po’ ma alla fine ci sono riuscita, mi riferisco alla Roveja, che per colore e dimensione è simile al pisello quando è fresca, invece nella sua versione secca assume le sfumature tipiche dell’autunno: marrone, verde, rosso scuro. La Roveja nasce negli Appennini dell’Umbria e delle Marche e un tempo veniva chiamata pisello bastardo o selvatico, poiché cresceva e cresce tutt’ora spontaneamente nei dirupi e nei prati. La Roveja per tradizione era utilizzata come foraggio per il bestiame, sfamando anche intere famiglie di contadini e agricoltori. La Roveja si semina sul finire dell’inverno e si raccoglie in piena estate. Recentemente l’ho trovata in un negozio specializzato di cibi antichi che promuove la biodiversità a tavola. E’ ideale per zuppe, insalate o abbinata con i cereali. Prima dell’utilizzo vi suggerisco che il legume ha bisogno di un lungo ammollo in acqua e bicarbonato (almeno 12-18 ore) ed una lunga cottura non inferiore alle due ore. Da un punto di vista nutrizionale la Roveja secca contiene circa un 20-22% di proteine e un 50% di carboidrati fornendo circa 300 kilocal/100 gr di prodotto, inoltre è ricca di potassio, fosforo e vitamina B1. E’ consigliata per chi deve abbassare il colesterolo, e questo vale un po’ per tutti i legumi.


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