domenica 26 maggio 2013

IMPRONTA DELL’ACQUA O WATER FOOTPRINT

 L’acqua non viene consumata solo bevendola o facendo la doccia, ma è utilizzata anche per produrre carta, vestiti e cibo. La prima è l’acqua che si vede, la seconda è invece quella nascosta o virtuale. Il concetto di impronta idrica o water footprint è strettamente collegato a quello di acqua virtuale. Nel settore alimentare è un indicatore che consente di calcolare il volume totale di acqua utilizzata nell’intera filiera di produzione di un prodotto, è quindi l’acqua utilizzata per la realizzazione di un cibo. Insieme al carbon footprint (ossia la quantità di gas a effetto serra rilasciata durante la produzione), la water footprint rappresenta un valido indicatore di impatto ambientale globale. Ormai diverse aziende alimentari inseriscono queste informazioni sull’etichetta dei loro prodotti che si possono comprare al supermercato, dal formaggio alla passata di pomodoro. Per rendervi l’idea di seguito vi riporto la tabella elaborata dal Prof. Arjen Y. Hoekstra, direttore scientifico del Water Footprint Network, in cui è mostrata la quantità di litri di acqua necessaria per produrre i beni alimentari più comuni, come una classica pizza, una braciola di maiale, un pacco di pasta, un litro di latte, una singola arancia e così via.


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